Arte e Contenuti

Posted in Estetica e Bellezza on agosto 1st, 2017 by Francesco

Di Francesco Campoli

Su Sculturaecultura, molti miei articoli sono stati dedicati alla definizione sostanziale di Arte, da intendere possibilmente come concetto univoco, comunemente riconosciuto e riconoscibile.
Dal momento che, appare sempre più chiaro che il vocabolo Arte, è utilizzato molto a sproposito, spesso in buona fede, ma altrettanto frequentemente con intento strumentale, magari anche inconsapevolmente, in virtù della diffusa cattiva abitudine di parlare per luoghi comuni.
Come il “cacio sui maccheroni”, che spesso è aggiunto ad una ricetta per dargli un maggiore carattere che altrimenti non avrebbe, così il vocabolo Arte viene” sparso” generosamente nell’intento di nobilitare funzioni, già di per se nobili, nel loro contesto, come ad esempio quella artigiana ( Arte del legno, Arte del Ferro, Arte del Gelato, ecc.) o funzioni di tipo professionale (es. Arte del Design, Arte del massaggio, persino l’Arte dell’ingegneria, che forse è addirittura  una contraddizione in termini.
Ad un professionista si riconosce particolare valore, proprio in virtù della standardizzazione dei risultati che ottiene, in questo gli ingegneri sono una garanzia, ma non si può certamente dire che siano degli artisti.

giuseppe ungaretti e eugenio montale

Giuseppe Ungaretti e Eugenio Montale

Ad un poeta “Ermetico” si concede, giustamente, una strutturazione del linguaggio ardita, al limite dell’anarchico, al contrario, non si è mai visto lodare un Oculista per un intervento di cataratta inconsueto, che non ridia al paziente una funzionalità visiva perlomeno accettabile.
Al di la dell’artificio retorico e ridondante che ho utilizzato provocatoriamente, sempre con l’intento maieutico che più volte ho dichiarato in vari articoli precedenti, ho voluto stimolare chi legge a considerare con la dovuta attenzione, ciò che gli viene proposto a maggior ragione se si parla di Arte.
Ho pensato che fosse il caso di portare all’attenzione dei lettori anche questo importante aspetto della comunicazione dell’Arte, che, come più volte ho dimostrato con le statistiche del blog, lettori che, bontà loro, di giorno in giorno crescono con un gradiente esponenziale.
Nel momento in cui si accetta l’onere e l’onore di proporsi quale artista, è fondamentale crearsi una Road Map degli obiettivi, soprattutto per far si che queste linee guida del proprio lavoro, siano ben chiare nei propri interlocutori.
daverioPiù di una volta ho stigmatizzato la triste abitudine di molti colleghi, di farsi presentare, e spesso, purtroppo, anche “rappresentare” da critici di varia fama, nella convinzione che questo li accrediti maggiormente nei confronti del pubblico, (o peggio ancora degli acquirenti), io invece ritengo che nessuno meglio di loro stessi possa spiegare le proprie personalissime scelte creative.
L’Arte, a differenza delle funzioni che sopra ho portato ad esempio, non può avere una funzione pratica, operativa, altrimenti rientrerebbe nella casistiche operative sopra accennate.
L’Arte deve trattare argomenti, concetti, fatti reali o esistenziali, dinamiche sociali finanche teoretiche, filosofiche, religiose, spirituali, o qualsivoglia che l’artista ritenga di dover trattare, con la tecnica che egli ritiene più opportuna.
Se cosi non fosse, l’Arte si relegherebbe ad un ruolo meramente comprimario,  decorativo, estetico o di intrattenimento, come fa la musica in un Piano Bar, sostanzialmente ben diversa dal Requiem K 626 di Mozart o dall’Andromaca di Euripide

Andromaca di Euripide

Andromaca tragedia di Euripide

, che come tutte le tragedie Greche, esplica la sua Funzione primaria è richiamare specifiche attività catartiche, che l’Essere umano è chiamato a compiere, nonostante la sofferenza che impongono, per valorizzare la propria esistenza.
E’ un po quello che succede all’artista, che io, personalmente, più volte ho paragonato ad uno Sciamano, che viaggia nella terra delle ombre e dei morti, per conto della comunità in cui opera.
L’Arte, assimilata alla bellezza, è una visione consolatoria, molto occidentale, oserei dire molto “italiana”.
La bellezza sta all’Arte, come l’Estetica sta all’intera Filosofia, l’Arte, che si sfila dall’esecrabile equivoco della bellezza, è quella nella quale l’artista dichiara i contenuti che con quel lavoro intende portare alla pubblica attenzione.
l’Arte non è funzione ma contenuti, talvolta è narrazione, tal’altra volta evocazione, induzione all’emozione.
In quest’ultimo insieme rientra l’Arte Astratta, comprendendo nel concetto di emozione il mood spirituale, quella scintilla di universo che, per il vero artista, è sufficiente a squarciare il buio di quelle tenebre che, ogni giorno riscopriamo nella nostra vita.

Estetica e Arte

Estetica e Arte

Cattiveria, guerra, violenza, sulle donne, sui bambini, sugli altri, sull’intero mondo inteso anche come ecosistema, poco hanno a che fare con l’Estetica e con la bellezza.
Come un artista può migliorare tutto questo? Per me è il lavoro di ogni giorno, ma questo è tutto un altro articolo.

Francesco Campoli

Share and Enjoy:
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • email
  • LinkedIn
  • Twitter
Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , ,